Pierluigi Sommaruga
A proposito di relazione e interpretazione …
(Abbiamo ricevuto, come Commento all'articolo di Giovanna Bosco dal titolo "Dal tramonto dei modelli intrapsichici all'orientamento relazionale", questo contributo di Pierluigi Sommaruga. Per l'ampiezza delle riflessioni e l'interesse dell'esperienza clinica cui fa riferimento, si è ritenuto opportuno pubblicarlo come un vero e proprio intervento)
di Pierluigi Sommaruga
Sullo scritto di Giovanna Bosco "Dal tramonto dei modelli intrapsichici all'orientamento relazionale" ci sarebbe molto da dire, ma ciò che mi ha più colpito è un preciso riferimento al “relazionale” usato come etichetta. Condivido il suo excursus sull’evoluzione della psicoanalisi, quasi parallelo a un bell’articolo di Imbasciati sullo stesso soggetto pubblicato a marzo su “Gli Argonauti”, ma mi chiedo con lei perché questo concetto che sembra così elementare vada riscoperto continuamente nelle scienze umane.
In realtà la ricerca di un modello è sempre stata un'attrazione irresistibile per tutti coloro (filosofi, antropologi, biologi, psicologi, psichiatri) che si sono chiesti perché siamo fatti così. Un modello potente è stato quello genetico, che come l’Araba Fenice viene demolito per ricomparire più vivo che mai (specie nella letteratura popolare con l’annuncio che è stato scoperto il gene del….) anche se oggi si sa che l’azione di un gene si esplica solo in relazione all’ambiente che la circonda e il gene stesso può modificarsi e diventare altro in particolari circostanze della sua vita. Non a caso oggi non si parla tanto di genetica ma piuttosto di epigenetica.
Così nella teorizzazione psicoanalitica non ci si riferisce più a dei modelli intrapsichici individuali ma a dei modelli relazionali. Ma è come la scoperta dell’acqua calda: continua a leggere…