E-spèira viene dal latino ex e da spèira (in greco antico ‘spirale’).

L’immagine della spirale rappresenta anche visivamente una sintesi tra il modello lineare su cui si fonda la psicoanalisi e i modelli circolari, che evidenziano l’influenza reciproca tra diversi fattori (somatici, psichici, ambientali) e tra diversi soggetti. Se è vero che il malessere spesso dipende da una circolarità ripetitiva e sterile, le trasformazioni che caratterizzano i processi terapeutici, formativi o esperienziali sono più adeguatamente rappresentate dall’immagine dinamica della spirale collocata in uno spazio tridimensionale. Ad ogni voluta della spirale corrisponde un ritorno al mondo pre-simbolico e indifferenziato delle origini, dove regna l’esperienza “sensibile”, fonte primigenia della creatività, per riemergerne ogni volta ad un livello di maggiore consapevolezza e apertura all’incontro confidente con il mondo.

 

L’Associazione E-spèira fin dalla sua nascita, nel 1994, ha sviluppato un percorso di ricerca e sperimentazione sul rapporto tra comunicazione verbale e non verbale e si è posta come ponte tra diversi mondi:

– il mondo della gruppoanalisi e della psicoanalisi ad orientamento relazionale.

– il mondo delle artiterapie e delle psicoterapie che valorizzano l’espressione e la comunicazione extraverbale, come lo psicodramma e le terapie a mediazione corporea.

Si è poi iniziato a rivolgere particolare attenzione alle problematiche connesse con il lavoro nelle istituzioni e all’introduzione in contesti istituzionali del setting gruppale.

Negli ultimi anni si è imposto all’attenzione un ulteriore filone di ricerca, quello sul rapporto tra Psiche e Società, assumendo come fondante il concetto di inconscio sociale.

 

Nel 1994 Giovanna Bosco promosse l’incontro tra un gruppo di psicoterapeuti e gruppoanalisti che, oltre ad operare nei loro specifici campi, avevano qualche familiarità con le pratiche espressive non verbali e alcuni educatori attivi nel campo delle artiterapie, per esplorare insieme a loro il rapporto tra comunicazione verbale e extraverbale nei percorsi esperienziali, terapeutici e formativi.

L’incontro tra storie professionali diverse, che portò alla nascita dell’Associazione E-spèira, avveniva all’insegna della curiosità esplorativa, del riconoscimento del limite insito nelle rispettive prassi e del desiderio di incontrare esperienze e competenze diverse ed integrative rispetto alle proprie.

Nel momento in cui i tradizionali modelli intrapsichici iniziavano a cedere il passo ad un paradigma relazionale, era possibile riconoscere anche i limiti derivanti dalla scissione corpo-mente che permea la cultura occidentale e che ha fortemente influenzato, alle sue origini, la Psicoanalisi, inducendo a considerare tutto ciò che si esprime attraverso forme diverse dalla parola come regressione a stadi primitivi dello sviluppo psichico e a ritenere che solo ‘traducendo’ in parole i contenuti pre-verbali sia possibile recuperarli alla coscienza.

Allo stesso tempo, tra coloro che praticavano le artiterapie si tendeva a mettere in discussione l’idea mitica che l’arte sia di per sé curativa e nasceva il desiderio di approfondire la comprensione dei vissuti e delle relazioni che entrano in gioco in un gruppo impegnato in un’attività espressiva attraverso un medium di tipo artistico.

Si è così avviato un percorso di ricerca, sperimentazione, riflessione teorico- metodologica, che  si è sviluppato in più direzioni.

Nel campo delle psicoterapie, si è evidenziato che la comunicazione ‘oltre la parola’, oltre ad avere rilevanza anche nel setting analitico più tradizionale, può diventare l’unica via per entrare in relazione con pazienti con problematiche psichiche importanti, per lo meno in fasi iniziali oppure in situazioni di stallo prolungato.

Nella pratica gruppoanalitica, le relazioni di gruppo e le loro trasformazioni si fondano in modo ancor più significativo su un intreccio costante di comunicazioni verbali e non verbali. Nel cerchio del gruppo, infatti, anche quando la comunicazione sembra centrata sulla parola, tutti, compreso il conduttore, sono immersi in un mondo di sensazioni che passano per molteplici canali non verbali.

Nel campo delle artiterapie, quel clima di fecondazioni reciproche tra il mondo della gruppoanalisi e delle pratiche espressive “oltre la parola”, ha portato a sviluppare e sperimentare una metodologia originale, individuando i criteri fondanti dell’arteterapia ad orientamento gruppoanalitico. Si è spostato l’accento dal “prodotto” artistico al “processo” e dallo sviluppo di abilità espressive in una specifica forma artistica (danza, pittura, musica, teatro) alla possibilità di ricorrere, nel percorso di gruppo, a più forme espressive, e di alternare spazi di espressione non verbale e spazi di verbalizzazione.

Particolare attenzione è stata riservata ad aspetti raramente presi in considerazione nella formazione degli arteterapeuti, come il setting, il rapporto testo-contesto, i vissuti che il conduttore mette in gioco nel campo relazionale di gruppo.

E’ nata così, nell’ambito di E-spèira, una Scuola Triennale di Formazione diretta da Giovanna Bosco, che ha svolto anche la funzione di supervisore. La scuola ha goduto del contributo, come docenti, di Enzo Funari, Pierluigi Sommaruga, Duccio Demetrio, Velia Bianchi Ranci, e come conduttori di gruppi e laboratori esperienziali, di Vera De Luca, Anna Checchi, Luciana Monzi, Paolo Tucci, Cecilia Secchi e altri ancora. Per circa 15 anni, fino al 2016, ha formato Conduttori di gruppi di arte-terapia ad orientamento gruppoanalitico, molti dei quali hanno portato nei servizi pubblici per la salute mentale e nelle cooperative che operano nel campo del disagio psichico e dell’handicap l’esperienza maturata nella Scuola.

In parallelo è stato aperto uno spazio di incontro, il Circolo E-spèira, che ha organizzato Tavole Rotonde, Gruppi di ricerca, Incontri a Tema, Seminari, spesso con contributi di membri qualificati di altre Società scientifiche e associazioni, sui temi che mano a mano emergevano all’attenzione, come i processi di elaborazione dell’indicibile, il rapporto tra setting e processo, i gruppi di sostegno alla genitorialità, il rapporto con la diversità, le relazioni di genere.

E-spèira si è venuta così a costituire come crocevia di incontri tra psicoterapeuti, psichiatri e altri operatori delle relazioni di cura, con diversi riferimenti teorico-metodologici oltre che diverse storie professionali, ma connessi tra loro dal desiderio di sviluppare conoscenza intorno a determinati centri di interesse.

Negli ultimi anni, l’emergere di un disagio psichico diffuso ci ha indotti a focalizzare l’attenzione sul rapporto tra Psiche e società, tra malessere degli individui e malessere della collettività. La nostra riflessione assume come fondanti la visione del mondo interno come internalizzazione del mondo sociale in cui siamo immersi e il concetto di inconscio sociale, così come elaborato dalla Gruppoanalisi contemporanea.

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